L'autore di questo post del blog è Barry Collins, scrittore ed editor di testi di argomento tecnologico con esperienza ventennale e numerose collaborazioni con varie testate e siti Web.
Il cloud pubblico somiglia alle nuvole che vediamo nel cielo: cambia continuamente, dipende dalle condizioni ambientali e si muove in maniera imprevedibile. Poiché i servizi cloud sono utilizzati per fornire gateway di pagamento, analisi dei dati Web, database di backend e servizi critici di ogni tipo, conoscerne il funzionamento e monitorare i relativi flussi di traffico è essenziale per qualsiasi azienda.
A tale scopo, il Report di ThousandEyes sulle prestazioni del cloud può essere molto utile. Questa analisi offre informazioni chiare, dettagliate e imparziali sul comportamento dei servizi del cloud pubblico, per aiutare le aziende a individuare il provider più adatto alle proprie specifiche esigenze. Mentre aspettiamo la pubblicazione del nuovo report per l'anno in corso, vediamo perché è così importante avere la massima visibilità sui servizi del cloud pubblico.
Monitoraggio del traffico
Secondo i dati più recenti, monitorare il traffico all'interno dell'infrastruttura del cloud pubblico sta diventando sempre più difficile. In parte ciò è dovuto al modo in cui i provider di servizi cloud indirizzano il traffico una volta entrato nella loro rete e all'impatto del cloud sulle prestazioni in alcune aree geografiche e applicazioni.
Alcuni provider adottano l'approccio che Mike Hicks, Principal Solutions Analyst di ThousandEyes, chiama “routing della patata bollente,” a cui assistiamo quando un “provider di servizi cloud trasferisce il traffico su Internet il più in fretta possibile.” Altri, invece, preferiscono affidarsi alle proprie reti di backbone; in questo caso, il provider “trasporta il traffico il più lontano possibile sulla propria rete prima di inviarlo a valle,” spiega Hicks.
Il Report sulle prestazioni del cloud 2022 ha individuato differenze rilevanti tra i principali provider di servizi cloud: ad esempio, Amazon AWS fa un uso di Internet molto più ampio rispetto ai concorrenti Google Cloud o Microsoft Azure. Quando il traffico entra nella rete del provider, monitorarlo può essere difficile. Secondo il report del 2022, Google oscura il 33% dei percorsi di inoltro una volta che il traffico è entrato nella sua rete.
“I provider di servizi cloud usano regole complesse per determinare i percorsi del traffico, tenendo conto delle condizioni mutevoli delle reti connesse a Internet,” spiega Hicks. “Tuttavia, non sempre queste decisioni in merito ai percorsi sono chiare o vantaggiose. A volte, il traffico interno diretto a una destinazione interna può essere indirizzato oltreconfine in base al modo in cui è stata progettata la soluzione esternalizzata.”
Come sottolinea Hicks, anche se i provider di cloud pubblico non agiscono con intento malevolo, dirottare il traffico in questo modo può causare problemi di sicurezza o conformità alle normative “ed esporre l'azienda a un rischio di sicurezza o geopolitico,” sostiene Hicks. “Un'azienda attenta alle questioni di sovranità deve sempre sapere dove si trovano i dati e il percorso che intraprendono tra due punti. La visualizzazione dei percorsi aiuta a garantire la massima trasparenza e osservabilità, mostrando anche le complesse relazioni di peering su cui si basano i percorsi di rete.”
Verificare che i dati siano archiviati nel posto giusto quando sono inattivi è la prassi per molte attività. Tuttavia, poiché sempre più aziende si affidano alle reti del cloud pubblico, è necessario monitorare attentamente il percorso intrapreso anche dai dati in transito.
“Quando si parla di sovranità dei dati, è importante considerare anche i dati in movimento,” afferma Hicks. “In genere ci si concentra solo sui dati inattivi, ma bisogna ricordare che i dati non sono una risorsa statica."
Come spiega Hicks, “per creare valore dai dati spesso è necessario spostarli dai punti di raccolta periferici a un data warehouse o data lake centrale, tramite pipeline di dati e all'interno e all'esterno dei modelli di analisi”. “Inoltre, a causa della natura distribuita delle strutture organizzative e dell'infrastruttura IT, i dati si spostano continuamente tra persone, nodi e aree geografiche.”
Prestazioni variabili
La sovranità dei dati non è l'unico aspetto da considerare quando il traffico intraprende un percorso imprevisto tramite una rete di cloud pubblico: infatti, l'impatto può interessare anche le prestazioni.
“I provider di servizi cloud hanno specifiche preferenze e priorità quando si tratta di risolvere i problemi e ottimizzare le prestazioni,” afferma Hicks. “Queste preferenze non si basano sui diversi livelli del servizio, ma sulle modalità di gestione di specifiche categorie di traffico. I motivi non sono chiari, ma potrebbero essere correlati alle condizioni del traffico o del mercato. Infatti, si tratta di due fattori rilevanti nella gestione delle reti condivise.”
Il report sulle prestazioni del cloud aiuta a comprendere meglio questi fattori e a prendere decisioni più informate. “Le aziende devono conoscere la propria posizione relativamente a queste preferenze e priorità e capirne il potenziale impatto,” sostiene Hicks. “Per prendere le decisioni giuste, è essenziale comprendere a quali servizi accedono gli utenti e con quali modalità.”
Non sempre, però, le prestazioni migliori arrivano dai provider di servizi cloud che usano la propria rete di backbone in misura maggiore rispetto a Internet, una rete pubblica più soggetta a interruzioni. “Non è detto che una rete di backbone sia una scelta più vantaggiosa rispetto a un approccio basato su Internet,” sostiene Hicks. “Non esiste una soluzione universale valida per tutti. Oltre alla posizione dei carichi di lavoro, bisogna considerare anche gli altri servizi offerti dal provider, come DNS, database e così via.”
“In certi casi, infatti, sebbene l'accesso alla rete di backbone sia molto rapido, la capacità e il percorso di backbone del provider sono variabili; per questo motivo, l'accesso tramite Internet per trasportare i dati può risultare più consono alle esigenze aziendali e viceversa,” afferma Hicks.
“Conoscendo meglio gli utenti e le aspettative in termini di prestazioni, è possibile che i clienti accettino prestazioni leggermente meno uniformi o una maggiore latenza durante le chiamate API verso un'applicazione rispetto a quanto specificato. Si potrebbe quindi ospitare il servizio in un'altra zona di disponibilità, regione del cloud o istanza, oppure configurare l'infrastruttura dell'applicazione in modo diverso.”
Ovviamente, questi fattori sono variabili ed è quindi fondamentale avere una visione continua del traffico nelle reti del cloud pubblico. “Una visibilità ininterrotta sui vari ecosistemi cloud consente di prendere decisioni infrastrutturali in linea con le esigenze degli utenti e di garantire che rimangano l'opzione migliore man mano che gli ecosistemi si trasformano ed emergono nuove possibilità,” spiega Hicks.
Colli di bottiglia regionali
Anche se i principali provider di cloud pubblico continuano a sviluppare la propria infrastruttura, in alcune parti del mondo devono ancora affidarsi a collegamenti fisici condivisi. Come è emerso dal Report sulle prestazioni del cloud 2022, il principale flusso di traffico internazionale diretto in Australia passa attraverso cavi sottomarini. Un esame dettagliato dei picchi di latenza lungo un arco di due giorni a luglio 2020 ha mostrato un percorso quasi identico per il traffico di Azure e Google Cloud in entrata nel Paese.
Solo una coincidenza? Improbabile. Piuttosto, è evidente che anche i principali provider di servizi cloud sono esposti agli eventi imprevisti, come eruzioni di vulcani sottomarini, navi, tempeste o persino squali che possono danneggiare i cavi.
I colli di bottiglia regionali possono causare problemi anche nel quotidiano. “Le prestazioni della rete possono variare in maniera significativa nel tempo e nelle diverse aree geografiche,” spiega Hicks. “Come abbiamo detto, alcuni provider preferiscono indirizzare il traffico tramite Internet e avvicinarlo alle proprie sedi fisiche, mentre altri provano a portare il traffico nelle proprie reti il più possibile vicino al punto di origine, a prescindere dalla destinazione."
“Che il traffico transiti all'interno o all'esterno del cloud pubblico, le aziende devono tenere sotto controllo la connettività e considerare le condizioni regionali che possono influire sulle prestazioni, le differenze nei percorsi, la sovranità di Internet, la conformità alle normative e le politiche aziendali ove opportuno.”
Decisioni più informate
Che l'obiettivo sia espandere la visibilità sui percorsi del traffico internazionali nel cloud pubblico, comprendere i fattori che hanno impatto sulle prestazioni o individuare i colli di bottiglia regionali che possono influire sui servizi cloud, il Report sulle prestazioni del cloud offre informazioni preziose che supportano i processi decisionali critici relativi all'infrastruttura.
Il report mette in luce le nuove potenziali interdipendenze o irregolarità associate alle piattaforme di cloud pubblico, per aiutare le aziende a ottimizzare l'architettura in modo più intelligente. In questo modo si evita di vanificare gli sforzi. Come spiega Mike Hicks, "È facile dire che i team aziendali responsabili della tecnologia devono progettare un'infrastruttura cloud più intelligente, ma come possono fare?"
“La risposta è: tramite la visualizzazione. Avere visibilità ed effettuare simulazioni è necessario per verificare l'impatto delle decisioni. Spesso, i team responsabili della tecnologia e del prodotto investono molto tempo e risorse per ottimizzare gli aspetti architetturali che ritengono più problematici, per poi rendersi conto in seguito che non lo erano.” Una volta identificati i colli di bottiglia che hanno un impatto rilevante sulle prestazioni, “le aziende possono massimizzare l'efficienza delle applicazioni e dei carichi di lavoro, con un approccio volto al miglioramento continuo,” afferma Hicks.
Il report può essere utile anche per evidenziare le aree in cui è possibile ottimizzare le prestazioni affidandosi a un provider di servizi cloud. “Oltre a conoscere le prestazioni del proprio provider, è altrettanto importante definire gli standard di riferimento esaminando le prestazioni di aziende simili,” sostiene Hicks.
“In questo modo, ci si assicura che le prestazioni del provider scelto siano in linea con quelle degli altri provider e, in caso contrario, è possibile collaborare per risolvere eventuali problemi.”